Il 9 gennaio 2018 si sono svolti presidi e blocchi dei camionisti alla frontiera di Ventimiglia e a quella tra Belgio e Paesi Bassi di Hazeldonk, per protestare contro le modifiche che saranno discusse oggi alle modalità di riposo settimanale. Mobilitazione anche all'Est, ma per ragioni contrarie.

I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno iniziato lunedì la mobilitazione contro alcuni aspetti della riforma dell'autotrasporto che dovrebbe essere introdotta a livello europeo dal Pacchetto Mobilità della Commissione Europea. Il testo tornerà all'Europarlamento oggi e le tre sigle confederali hanno attuato prima un volantinaggio nel porto di Genova e ieri un presidio informativo alla frontiera di Ventimiglia, dove un centinaio di manifestanti hanno distribuito materiale ai camionisti e agli automobilisti in transito. Questa protesta ha una dimensione europea e viene coordinata dalla federazione dei sindacati dei trasporti Etf. La mobilitazione sfocerà in uno sciopero nazionale il 14 gennaio, che proseguirà anche il 15 nella sola Liguria.
Ieri anche i camionisti olandesi hanno attuato un presidio in un punto di frontiera, a Hazeldonk dove corre il confine tra Paesi Bassi e Belgio. La protesta è organizzata dal sindacato FNV Transport & Logistiek. Lunedì hanno invece attuato presidi filtranti, con il fermo dei soli camion, gli autisti del Belgio, attivi in alcuni punti di frontiera con Francia e Paesi Bassi. Anche nell'Europa orientale sale la protesta contro il Pacchetto Mobilità, ma per motivi opposti a quelle degli autotrasportatori e dei sindacati occidentali. In questo caso, infatti, si chiede una maggiore liberalizzazione.
Il 10 gennaio, quando la Commissione Trasporti dell'Europarlamento discuterà il testo, seicento persone e dieci camion provenienti da Bulgaria, Polonia, Romania e Ungheria si troveranno sotto la sede del Parlamento. L'associazione degli autotrasportatori rumena Fort ha chiesto alle imprese di attuare un fermo nazionale dalle 8.00 alle 13.00. Un sondaggio svolto in Bulgaria dell'agenzia Exacta Research Group mostra che la maggioranza del campione dei cittadini bulgari (65%) sostiene le rivendicazioni degli autotrasportatori, mentre solo il 7,9% è contrario, mentre il restante 27,6% non esprime un'opinione.

(fonte trasportoeuropa.it)

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