Il traffico internazionale di stupefacenti scoperto dai Carabinieri nella notte tra sabato 9 maggio e domenica 10 maggio non era dei più raffinati. Innanzitutto proprio per l’ora e il posto in cui il camion guidato da uno sloveno è passato al confine: nella notte, in un valico che a causa dell’emergenza Covid-19 è dedicato al lavoratori frontalieri e ai trasporti commerciali contingentati. Non sorprende quindi che una pattuglia dei Carabinieri abbia deciso di fermare il veicolo per un controllo.

Oltre l’ora, i militi sono stati insospettiti anche dal fatto che il camion era vuoto e che mancava di documenti che giustificassero il viaggio in Italia. Anche l’autista non è stato scelto bene dai trafficanti, perché pur essendo effettivamente un autotrasportatore professionista, ha precedenti penali piuttosto pesanti: associazione a delinquere finalizzata all’ingresso irregolare nel territorio dello Stato, induzione alla prostituzione e traffico di stupefacenti.

Così, con l’aiuto dei colleghi del Nucleo Investigativo di Gorizia, i Carabinieri hanno iniziato un’approfondita perquisizione del veicolo, durante la quale hanno rilevato che il serbatoio sinistro suonava vuoto. Circostanza strana, visto che il gasolio costa in Slovenia meno che in Italia. In realtà il serbatoio non era vuoto ma conteneva tre borse piene di trentasei confezioni di cocaina pura, per un peso totale di 40 chili e un valore al dettaglio di dieci milioni di euro. Secondo gli inquirenti, la droga proveniva dal Nord Europa ed era destinata alle vendita nell’Italia settentrionale. L’autista è stato arrestato per traffico internazionale di stupefacenti.

(fonte trasportoeuropa.it)

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