La Svizzera intende declassare i veicoli industriali con motore Euro IV ed Euro V che transitano sulle sue strade nell’ambito dell’autotrasporto internazionale. In concreto, ciò significa che per queste due categorie aumenterà il pedaggio Ttpcp, adeguandolo al valore più costoso. La Confederazione vuole farlo fin dal primo gennaio 2021 e questo è stato il principale argomento della trentasettesima riunione del Comitato misto Svizzera-UE, che si è svolto il 19 giugno 2020. Durante la riunione, i rappresentanti dell’Unione Europea hanno chiesto agli svizzeri maggiori chiarimenti sulle conseguenze di tale declassamento e la questione sarà discussa nelle prossime riunioni. I rappresentanti svizzeri si sono riservati di attuare comunque il provvedimento in modo unilaterale dalla data prevista. La Svizzera ha giustificato questa decisione con la volontà di “non arrestare il rinnovo del parco veicolare”. Per l’entrata in vigore del declassamento, il Consiglio federale deve modificare l’ordinanza sul traffico pesante.

Le delegazioni svizzera e comunitaria hanno anche parlato delle misure attuate per affrontare la pandemia Covid-19, decidendo di riconoscere reciprocamente le deroghe attuate dai vari Stati per quanto riguarda gli attestati di capacità e delle licenze di condurre degli autisti professionisti dei veicoli industriali, nonché il rinnovo dei certificati di sicurezza e la certificazione dei macchinisti. I delegati svizzeri hanno informato quelli dell’Unione sui risultati del divieto divieto di circolazione per i treni merci rumorosi applicato in Svizzera: circa il 98 percento dei carri merci è conforme alle disposizioni in materia, mentre per il restante due percento è previsto un graduale inasprimento delle sanzioni. La prossima riunione del Comitato è prevista a dicembre a Berna.

(fonte trasportoeuropa.it)

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