Nonostante l'accordo raggiunto venerdì 25 marzo, lo sciopero nazionale a oltranza indetto il 14 marzo scorso dalla Piattaforma nazionale spagnola in difesa dei trasporti, continuerà fino a quando il governo non risponderà alle richieste del settore.

Secondo il presidente della Piattaforma, Manuel Hernandez, nel corso della riunione con la ministra dei Trasporti, Raquel Sanchez, del 25 "non è stato fatto nessun progresso. Allo stato attuale della situazione, non abbiamo altra scelta che continuare lo sciopero", ha detto.

"Ci costa meno essere disoccupati che lavorare"

Il leader dell'organizzazione ha detto che fino a questo momento tutto quello che è stato fatto dell'esecutivo "si basa su promesse". Hernandez ha aggiunto che la situazione "è così grave" che non permette di avere nessuna "mancanza di soluzioni. Pertanto, irrimediabilmente e con nostro rammarico, dobbiamo continuare con i camion fermi" fino a quando non saranno offerte delle soluzioni concrete.

"Non stiamo chiedendo un'elemosina, non stiamo chiedendo sussidi, dobbiamo mangiare ogni giorno", ha chiarito il presidente della Piattaforma. Hernandez ha escluso che ci siano linee rosse nei loro negoziati con il governo e ha spiegato che è dell'ottobre dello scorso anno che gli autotrasportatori avevano lanciato l'allarme avvertendo che il settore stava per crollare. "Ci costa meno essere disoccupati che lavorare. La situazione è caotica", ha concluso Hernandez.

(fonte trasporti-italia.com)

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