L’autotrasporto siciliano torna ad alzare la voce dopo la tregua concessa in seguito alla firma del protocollo d’intesa tra le associazioni e la vice-ministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova. Dopo tale accordo, le sigle hanno revocato il fermo del settore previsto per il 4 aprile 2022, ma ora le affiliazioni della Sicilia dichiarano che riprenderanno al protesta perché una parte importante dei provvedimenti del protocollo non è stata attuata. In particolare, non è ancora stato determinato come erogare i 500 milioni stanziati per affrontare l’aumento del prezzo del gasolio. Così, Fai Sicilia Assiotrat, Assotrasporti, Confartigianato Trasporti e Fita-Cna hanno proclamato lo stato di agitazione nell’isola.
Lo comunica Salvatore Bella, segretario di Fai Sicilia, affermando che “prendiamo atto che la via del dialogo non è più percorribile e adesso pretendiamo che in massimo quindici giorni vengano erogati tutti i pagamenti e venga trovata immediatamente una formula per spendere i 500 milioni. Diversamente verrà proclamato il fermo dei servizi di autotrasporto”. Oltre all’erogazione dei 500 milioni, le sigle siciliane chiedono anche provvedimenti per i contributi su marebonus, ferrobonus, investimenti e formazione.
Per quanto riguarda il contesto regionale, Bella aggiunge che “se ciò non bastasse, alla riunione organizzata dall’assessorato regionale Infrastrutture tra gli autotrasportatori e la committenza, non si sono presentati la grande distribuzione, le agenzie di intermediazione e la committenza della filiera ortofrutticola: ciò è stato un chiaro segnale che gli assenti non intendono rispettare le regole stabilite dal Ministero riguardanti i contratti scritti o verbali, i tempi di pagamento e i tempi di attesa al carico e scarico”.
(fonte trasportoeuropa.it)