Il 9 gennaio 2020 la Guardia di Finanza ha annunciato la conclusione dell'operazione Stella Polare, che si è concentrato sul fallimento di alcune cooperative operanti nel facchinaggio nella logistica in provincia di Torino per produrre crediti fiscali fittizi.
I Finanzieri hanno eseguito sei arresti e sono alla ricerca di una settima persona e attuato diverse perquisizioni, nell'ambito dell'inchiesta Stella Polare, che ha svelato un'organizzazione che ha attuato diversi gravi reati amministrativi e fiscali, che comprendono l'indebita compensazione e la bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, tramite una serie di cooperative operanti nella logistica e del facchinaggio in provincia di Torino. Questa frode avrebbe prodotto crediti fittizi in compensazione di dieci milioni di euro, usati per non versare imposte e contributi previdenziali. L'indagine è stata avviata dalla Procura di Torino e svolta dalla Guardia di Finanza di Orbassano.
Secondo gli inquirenti, l'organizzazione avrebbe costituito e gestito diverse cooperative affidate a prestanome che fornivano manodopera con prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato, che riuscivano a spuntare proprio grazie al sistematico utilizzo in compensazione di crediti fiscali inesistenti e l'omesso versamento dei contributi previdenziali. Per farlo, le coop non presentavano le dichiarazioni dei redditi oppure le presentavano con valori nettamente inferiori a quelli reali. Ogni cooperativa era tenuta in vita per un breve periodo e poi portata al fallimento dopo averla svuotata della liquidità. Gli appartenenti all'organizzazione, che erano gli amministratori di fatto delle coop, risultavano dipendenti con compensi superiori a 5mila euro al mese, mese gli amministratori formali erano reclutati tra persone con problemi economici e pagati con compensi molto bassi. Questo meccanismo avrebbe coinvolto sette società dichiarate fallite tra il 2018 e il 2018.
Dopo il fallimento di ogni cooperativa, i suoi lavoratori erano trasferiti in una di nuova costituzione, che ne proseguiva l'attività. Per ostacolare eventuali controlli, le cooperative che si succedevano nel tempo erano registrate con lo stesso nome Polar (da qua la denominazione dell'inchiesta), differenziandosi solo per la partita Iva. Inoltre, la sede legate era istituita in altre regioni, anche se le cooperative operavano sempre in Piemonte. Durante l'operazione di oggi, oltre ai sei arresti, i Finanzieri hanno eseguito perquisizioni nei confronti di quindici persone ritenute i prestanome delle coop e di undici persone ritenute coinvolte nella frode, trovando documenti utili all'indagine. Inoltre, i militi hanno sequestrato immobili e beni per 500mila euro e hanno congelato diversi conti correnti.
(fonte trasportoeuropa.it)