La mattina del 4 aprile 2019, il Parlamento Europeo ha approvato il primo Pacchetto Mobilità, che comprende la revisione delle norme sul distacco dei conducenti, dei periodi di riposo dei conducenti e una migliore applicazione delle norme in materia di cabotaggio.
Dopo un lungo e tormentato percorso, che ha visto diversi passaggi in aula e in commissione Trasporti, stamane l'Europarlamento ha approvato la sua posizione sul primo Pacchetto Mobilità,presentato lo scorso anno dalla Commissione Europea. Il testo comprende diversi temi importanti sia per le imprese, sia per i conducenti, che hanno causato (e causano tuttora) profonde divisioni all'interno della Comunità Europea: distacco trans-nazionale degli autisti, periodi di riposo, cabotaggio stradale e società fittizie aperte in Paesi con migliore fiscalità. Le divisioni emergono dai risultati delle tre votazioni su altrettanti parti del pacchetto, che hanno visto prevalere i favorevoli di pochi voti.
Un tema caldo è quello della modifica dei periodi di riposo degli autisti, che non sono stati modificati. Da questo punto di vista vincono i sindacati dei Paesi occidentali, che hanno combattuto contro le innovazioni sul riposo settimanale proposte dalla Commissione Europea. Il Parlamento ha introdotto una nuova regola per contrastare il "nomadismo" degli autisti, imponendo alle imprese di autotrasporto di far tornare a casa gli autisti almeno una volta ogni quattro settimane e contrastando il riposo settimanale regolare nella cabina del camion. Questa posizione è stata approvata con 394 voti favorevoli, 236 contrari e 5 astensioni.
Importanti novità riguardano il cabotaggio stradale, altro tema che divide Est e Ovest. Il testo abolisce il limite dei tre trasporti nazionali entro una settimana dall'ingresso del camion nel Paese con quello della permanenza massima del veicolo in un Paese estero di tre giorni, entro i quali potrà compiere un numero illimitato di operazioni di cabotaggio. Per agevolare i controlli, introduce la registrazione dei passaggi di frontiera tramite il cronotachigrafo (la cui nuova versione "intelligente" sarà adottata nel 2021). Per contrastare il cabotaggio sistematico, l'Europarlamento impone che il veicolo trascorra un periodo di sessanta ore nel Paese d'immatricolazione tra due periodi di cabotaggio in Paesi esteri.
Al cabotaggio sistematico e al dumping sociale è legata la questione delle società fittizie, conosciute anche come letter box, ossia quelle costituite in un Paese estero usando solo una sede legale, per sfruttare un migliore regime fiscale, previdenziale o contrattuale. Per contrastare questo fenomeno il testo approvato oggi prevede che le imprese di autotrasporto devono avere una "parte sostanziale" delle proprie attività nello stato membro dove sono registrate. Queste regole si applicano anche alle imprese che usano veicoli commerciali leggeri in attività di trasporto internazionale, che dovranno montare il cronotachigrafo anche se hanno massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate. La posizione sulla modifica delle norme relative all'accesso alla professione di trasportatore su strada e al mercato del trasporto di merci su strada, che stabilisce norme sul cabotaggio e affronta il problema delle società fittizie è approvata con 371 voti favorevoli, 251 contrari e 13 astensioni.
Il terzo capitolo riguarda il distacco trans-nazionale degli autisti: il testo prevede che le norme comunitarie sul distacco dei lavoratori (che sono state modificate lo scorso anno escludendo l'autotrasporto) siano applicate anche ai lavoratori del trasporto stradale, per evitare il peso burocratico causato dai diversi approcci nazionali e garantire un'equa remunerazione dei conducenti. Ciò vale per gli autotrasporti transfrontalieri e per il cabotaggio stradale, mentre sono escluse le operazioni bilaterali con un carico o scarico supplementare in ogni direzione (o zero in uscita e due al ritorno). Questo provvedimento è stato approvato con 317 voti favorevoli, 302 contrari e 14 astensioni.
Gli europarlamentari chiedono anche che le tecnologie digitali siano utilizzate per semplificare la vita dei conducenti e ridurre i tempi di controllo su strada e che le autorità nazionali si concentrino sulle imprese con risultati insoddisfacenti in materia di conformità, riducendo nel contempo i controlli casuali sugli operatori che rispettano la legge. La votazione di oggi conclude la prima lettura del Parlamento, mentre i provvedimenti concreti saranno stabiliti dalla prossima legislatura.
(fonte trasportoeuropa.it)