Il Governo è indifferente all’emergenza carburante nell’autotrasporto: questa è la denuncia lanciata il 9 febbraio 2022 dall'unione degli autotrasportatori Unatras, che ribadisce l’allarme sugli aumenti di gasolio, gas naturale e AdBlue. E per smuovere l’Esecutivo annuncia l’inizio di una mobilitazione che nei prossimi giorni avverrà tramite manifestazioni unitarie in diverse aree del Paese e che potrebbe sfociare in un fermo dei servizi nazionale. Lo scrive anche in una lettera inviata al Presidente del Consiglio e ai ministro del Mims (ex Trasporti).
Nella lettera il presidente Amedeo Genedani spiega che gli aumenti hanno comportato in un anno una spesa maggiore per le imprese di autotrasporto pari a 535 milioni di euro, costo che “non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle imprese”. Sono “extra-costi non più sostenibili, che si sommano al perdurare delle criticità che affliggono il comparto”.
Il testo riassume gli interventi urgenti chiesti al Governo: crediti d’imposta per compensare i maggiori costi sostenuti per i carburanti; adeguamento automatico delle tariffe di autotrasporto per l’aumento del prezzo del gasolio; pubblicazione dei costi d'esercizio aggiornati; apertura di un Tavolo permanente sulle regole del settore. Quest’ultimo dovrebbe affrontare anche l’impatto sull’autotrasporto delle nuove norme comunitarie sull’accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli obblighi formativi per gli autisti, nel contesto della difficoltà di trovare nuovo personale.
“È fondamentale intervenire tempestivamente per affrontare la situazione che potrebbe far diventare conveniente all'autotrasporto spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica”, si legge nella lettera. Unatras chiede risposte concrete già per l’incontro previsto al ministero Mims il 17 febbraio.
(fonte trasportoeuropa.it)