Il 28 aprile 2022 la Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito un'ordinanza della procura per il sequestro di sessanta veicoli industriali usati che stavano per essere imbarcati su una nave diretta in Nord Africa. Il motivo sarebbe un dumping ambientale ossia, come spiega una nota della Finanza, “eludere l’adeguamento degli automezzi in questione alle più stringenti normative di sicurezza stradale ed ambientali europee, evitando di sostenerne i relativi costi e monetizzando gli stessi attraverso l’esportazione in Paesi ove gli stessi possono continuare ad essere utilizzati”. Questo fenomeno, prosegue la nota “s’inserisce nel preoccupante contesto di molti Paesi che non richiedono standard di sicurezza stradale ed ambientali, contribuendo in tal modo all’inquinamento atmosferico ed ostacolando gli sforzi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, come emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (Unep)”.

L’indagine è iniziata dopo avere notato nel porto di Marghera una “anomala presenza” di veicoli industriali, da cui è emerso che i requisiti necessari per l’esportazione definitiva sarebbero stati “fittiziamente” attestati da un’agenzia di pratiche automobilistiche con sede in Piemonte. Secondo gli inquirenti, alcuni soggetti, prevalentemente stranieri, hanno chiesto all’agenzia i certificati sulla radiazione per esportazione definitiva, anche se i veicoli non disponevano dei requisiti. Inoltre, il Pra ha ricusato le pratiche.

La Finanza scrive che nonostante ciò, “il sistema sarebbe stato ‘forzato’ da parte della titolare dell’agenzia, mediante il ricorso ad una procedura di ‘emergenza’, tale da consentire di stampare i relativi certificati, tutti regolarmente apposti sui libretti di circolazione degli automezzi”. Quindi i veicoli sono entrati nel porto con una documentazione “solo formalmente” in regola presentata alla Dogana.

(fonte trasportoeuropa.it)

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