Il 14 e 15 febbraio 2020 si sono svolti gli attesi incontri della Commissaria europea Adina Valean prima con la ministra austriaca dei Trasporti Leonore Gewessler a Innsbruck e poi con l’omologa italiana Paola De Micheli a Fortezza, per cercare una soluzione ai limiti e divieti imposti da Vienna al transito dei veicoli industriali lungo l’asse del Brennero. Durante l’incontro sul versante italiano, la ministra De Micheli ha ribadito alla Commissaria la “ferma contrarietà” ai provvedimenti unilaterali imposti dal Tirolo austriaco e le ha chiesto di attivarsi verso Vienna per sospenderli e avviare un Tavolo di confronto.

Un atteggiamento che non soddisfa gli autotrasportatori italiani. In una nota diffusa il 17 febbraio, il vice-presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, afferma che “Il governo italiano non deve traccheggiare e limitarsi a fare dichiarazioni: siamo ostaggio dell’Austria da almeno trent’anni”. Uggè aggiunge che la questione deve essere affrontata dall’Unione Europea: “I collegamenti in Europa devono essere affrontati come un ‘unicum’ al fine di rendere competitiva l'economia europea”.

Anche sul fronte austriaco è stata espressa insoddisfazione sull'incontro con la Commissaria Valean, seppure per motivi opposti a quelli italiani. Il governatore del Tirolo austriaco Günther Platter ha dichiarato la sua delusione, affermando che per il transito delle merci la situazione è tornata al punto di partenza, aggiungendo che il Tirolo “non si muoverà di un millimetro” sulla sua politica. All’incontro con la Valean ha partecipato anche il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che nei giorni scorsi aveva proposto limiti al transito dei veicoli pesanti anche sul versante italiano e ora cerca una mediazione tra Roma e Vienna: “L’obiettivo è trovare soluzioni condivise nel segno di una comune politica dei trasporti, alla quale aderiscano le regioni limitrofe ed il maggior numero possibile di partner”. Kompatscher ha inoltre espresso comprensione per la posizione del governo tirolese “sinché non vi sono alternative concrete. E proprio per questo ora è necessario elaborare delle soluzioni transfrontaliere”.

(fonte trasportoeuropa.it)

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