Le prime notizie sulla complessa indagine coordinata dalla Procura di Piacenza e svolta dalla Polizia Stradale sullo sfruttamento di un centinaio di autisti rumeni riferisce di undici misure di arresti domiciliari per altrettanti indagati che ruotano intorno a una società di autotrasporto piacentina, di cui gli inquirenti non hanno rivelato il nome. Le accuse sono diverse: intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. Secondo la Procura, l’azienda imponeva agli autisti, sotto minaccia del licenziamento, di trascorrere le pause dalla guida in un accampamento privo di servizi igienici allestito in uno dei piazzali della società. I camionisti dormivano in cabina e cucinavano in fusti per uso industriale. Lo sfruttamento sarebbe avvenuto tramite due società fittizie con sede in Romania. L’indagine è iniziata nell’ottobre del 2019, quando una pattuglia della Polstrada di Pontremoli fermò per un controllo un veicoli guidato da un conducente rumeno. L’autista esibì un contratto di lavoro su cui era stata falsificata la data di scadenza. Quindi l’inchiesta si è allargata, coinvolgendo anche l’Ispettorato del Lavoro, arrivando alle società rumene e poi a quella piacentina. Anche dopo gli arresti del 24 novembre 2021 l’indagine proseguirà.
(fonte trasportoeuropa.it)